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La Polizia requisisce due Guerrieri illegali

Il 20 febbraio scorso la polizia ha arrestato un imprenditore di Legnago (Verona) ed ha requisito due aeroplani militari di costruzione italiana, ricoverati presso la sua officina di San Pietro di Legnago. Le indagini, che potrebbero avere ulteriori sviluppi, sono iniziate nel 2002 poco dopo l'arrivo via nave a La Spezia, dal Burundi, di due SIAI Marchetti SF.260W Warrior, addestratori ad elica con capacità di attacco al suolo, smontati ed accuratamente imballati. I documenti di viaggio facevano riferimento a parti d'aereo fuori uso da restaurare per una mostra. Pare invece che i due velivoli (con marche civili 9U-ZRC e ZRD), che mostrano evidenti segni di battaglia, stessero per essere rimessi in stato di volo al prezzo di 600.000 dollari. L'intervento della polizia è dovuto al fatto che il Burundi, teatro di una sanguinosissima guerra dal 1993, è attualmente sottoposto ad un severo embargo degli armamenti da parte dell'ONU.
Qualche anno fa l'Esercito del paese africano ricevette almeno cinque SF.260W dalla Libia. Questi esemplari facevano parte di una commessa libica alla SIAI Marchetti, risalente alla fine degli anni settanta, che comprendeva la forniture di circa duecento SF.260W, versione dotata di piloni subalari per carichi bellici. Questi aerei furono basati a Misurata, sulla costa, ed a Ghat e Sebha, nell'entroterra desertico. Secondo alcune fonti, i piccoli Warrior presero anche parte attiva, seppure in numero limitato, alle successive ostilità con il Ciad, dislocati nelle remote oasi di Fada e Gouro.

Nella foto: SIAI Marchetti SF.260W Warrior libico in transito a Roma/Ciampino nel febbraio 1978. (Aeromedia/M.Gori)

(Aeromedia, febbraio 2003)