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Venticinque anni fa il Bollettino ASA
Nel 1971 veniva pubblicato il primo numero del Bollettino dell'Air Spotter Association, gruppo formatosi l'anno precedente a Caselle e giunto successivamente a contare oltre trecento soci in Italia e all'estero.
L'ASA si ispirava più alla mitica "Air Britain" che alle classiche aggregazioni nazionali tipo l'UNGA e l'AICA. Nasceva "dal basso" tra i giovani appassionati di aviazione che nutrivano interessi più approfonditi rispetto al tipo di notizie offerte all'epoca dalle riviste specializzate italiane.
Il Bollettino ASA fu il primo a trattare l'informazione aeronautica sotto forma di concisi "report" dagli aeroporti, dalle basi militari, dai musei e dalle compagnie aeree. Introduceva la trattazione dei registri delle marche degli aeromobili, delle frequenze radio aeroportuali, degli incidenti aerei e dei movimenti degli aeroplani nei principali aeroporti segnalati dai soci.
Il Bollettino rappresentò anche la palestra per una generazione di fotografi attenti, più di prima, ai contenuti descrittivi delle immagini di soggetti aeronautici.
La parabola del Bollettino ASA durò quattro anni per complessivi 18 numeri, ormai introvabili ma scaricabili dall'home-page di Aeromedia, e si concluse nell'impari duello tra l'aumento dei costi di produzione causati dalla crisi energetica del 1973 e l'invalicabile soglia dei 300 affezionati lettori.
Resta la soddisfazione che, più tardi, molte delle formule editoriali introdotte dal Bollettino ASA trovarono spazio all'interno dei mensili aeronautici italiani.
Nella foto: La copertina del Bollettino N° 1 dell'Air Spotter Association col marchio del sodalizio ideato da Luciano Bertolo e i profili di alcuni aerei dell'Aeralpi disegnati da Gianni Siccardi. (Aeromedia)