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Un piccolo Jodel Bébé nei cieli di Torino

Nei giorni scorsi un bellissimo Jodel D.92 Bébé con marche spagnole ha sostato per cinque giorni all'aeroporto Torino/Aeritalia. Il primo Jodel (canto alpino svizzero ma anche l'acronimo dei progettisti Édouard Joly e Jean Délémontez) fu un D.9 Bébé che volò per la prima volta il 22 gennaio 1948. Costruito in legno e tela e destinato alle costruzioni amatoriali, fu uno degli antesignani di tutti gli ultraleggeri. Tuttavia Il grande e immediato successo degli Jodel portò ben presto alla produzione in serie di numerosissime versioni da parte della Wassmer di Issoire vicino a Digione, della SAN (Société Aéronautique Normande) con sede a Bernay-Saint-Martin e della CEA (Centre-Est Aéronautique) fondata a Darois, nell'ottobre 1957, da Pierre Robin. Quest'ultima fu ribattezzata Avions Pierre Robin nel 1970. Non mancarono altri costruttori in giro per l'Europa.
Il Bébé che ha fatto scalo all'Aeritalia sfoggiava una cupoletta sul tettuccio per conciliare la ristrettezza della cabina di pilotaggio con l'altezza del pilota. Questo particolare ha fatto tornare in mente al vostro capo redattore Aeromedia un altro D.92 Bébé con un'analoga soluzione visto a Innsbruck durante l'Europa Tour 1971. Fu realizzato dalla coppia di costruttori amatoriali austriaci Rieser e Keplinger tra il 1958 e il 1959. Nel 1971 l'aereo era ancora dotato del suo propulsore originale Volkswagen e sfoggiava un vistoso tettuccio rialzato. Nel 1975 il Bébé fu convertito allo standard D.95 con l'installazione di un motore STAMO da 1.300 cc e 40 HP. Risulta che oggi Hubert Keplinger sia il felice proprietario del velivolo con base a Ubersee in Germania. (Aeromedia)

Nella foto: Jodel D.92 Bébé EC-ZCZ costruzione amatoriale (n/c 778 del 2001) in sosta a Torino/Aeritalia nell'agosto 2025. (Aeromedia)

(Aeromedia, agosto 2025)