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Eurofighter italiani pronti allo scramble

Dal 16 dicembre 2005, due Eurofighter EF 2000 del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana sono sempre pronti a decollare su allarme dall’aeroporto Beccarini di Grosseto. Il reparto comandato dal Colonnello Vittorio Iannotta è diventato operativo nell’ambito del Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo (SSSA) che fornisce il monitoraggio continuo e la difesa dello spazio aereo nazionale, intercettando eventuali aerei non autorizzati.
Delle quattro forze aeree che hanno già ricevuto il nuovo caccia bireattore europeo, l’AMI è la prima ad aver raggiunto il livello NATO QRA (Quick Readiness Alert) con l’EF 2000. Da notare che gli esemplari già in linea con l’AMI hanno totalizzato le prime 1.000 ore di volo soltanto lo scorso ottobre. Gli EF 2000 del 4° Stormo si affiancano così agli F-16 del 5° Stormo di Cervia e del 37° Stormo di Trapani nel compito prioritario di mantenere sicuri i cieli dell’Italia.
Pochi giorni dopo, il 22 dicembre, il governo britannico ha annunciato un accordo da 10 miliardi di sterline per la fornitura di 72 caccia EF 2000, addestramento e supporto tecnico-logistico. I Typhoon (nome degli EF 2000 per l’esportazione) sostituiranno, tra l’altro, i Tornado ADV acquisiti una ventina di anni fa dall’allora British Aerospace, nell’ambito dell’accordo Al Yamamah per la fornitura di armamenti in cambio di petrolio.

Nella foto: Eurofighter EF 2000 IS007 C.S.X7275, 7° monoposto di serie AMI, durante un volo di produzione (2005). (Aeromedia)

(Aeromedia, dicembre 2005)