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ILA 2010: l'aerospazio affronta un incerto futuro

Nonostante ogni sforzo, il salone internazionale dell'aerospazio ILA Berlin 2010 - tenutosi all'aeroporto di Schönefeld dall'8 al 13 giugno scorsi - ha riflesso chiaramente l'ampiezza della crisi generale del settore e gli scarsi segnali di ripresa.
L'edizione appena conclusa commemorava il 100° anniversario del salone tedesco che, dalla prima esposizione aeronautica del 1909 a Francoforte, ha cambiato sede diverse volte. Per tre mesi d'anticipo sul primo salone di Parigi, l'ILA rivendica il titolo di più vecchia manifestazione aerea del mondo. Essa si spostò a Berlino, una prima volta, già nel 1912. Sospesa con l'avvento del nazismo e la seconda guerra mondiale, l'Internationale Luftfahrt-Ausstellung si riaffacciò alla ribalta mondiale nel 1957, all'aeroporto di Hannover/Langenhagen, sede che mantenne fino al 1990. (“Breve storia dell'ILA")
Al termine dell'ILA 2010, gli organizzatori (BDLI - Associazione Industrie Aerospaziali Tedesche e Messe Berlin GmbH) hanno voluto sottolineare i meriti del salone come piattaforma d'affari che ha raccolto 1.153 espositori di 47 paesi, contro i 1.127 da 37 paesi nel 2008. In effetti, al di là delle aride cifre, bisognerebbe anche tenere in conto la "qualità" degli espositori e le reali proporzioni della loro partecipazione all'evento di quest'anno.
Citiamo qualche esempio: grandi costruttori come Bombardier, Embraer, Lockheed Martin e Pilatus erano assenti a livello istituzionale. La Boeing ha mostrato la bandiera con un piccolo stand che promuoveva soprattutto il suo futuribile Next-Generation Rotorcraft. L'industria russa - pur presente con diversi stand - non ha esposto neanche un velivolo in mostra statica.
La stessa EADS - nel salone "di casa" - ha limitato il proprio impegno istituzionale ad un grosso chalet e ad uno stand, entrambi onnicomprensivi del proprio perimetro industriale, compresa l'Airbus. Quello che ha stupito di più è stata l'assenza, sia a terra che in volo, di gran parte degli aerei prodotti dal colosso europeo. Solo un prototipo dell'A 380 è stato in mostra per quasi tutta la manifestazione. La prima apparizione pubblica del nuovo aereo da trasporto militare Airbus A 400M - salutato come la "stella" dell'ILA 2010 – si è conclusa dopo appena due giorni dall’inaugurazione.
La partecipazione delle maggiori aziende italiane del settore - dopo un decennio di presenza imponente nei vari air show europei - è stata poco più che simbolica, con qualche modello esposto negli stand dei "cluster" della piccola e media industria del Piemonte e della provincia di Varese. L’approssimarsi del salone di Farnborough, già a luglio, non è stato certo d’aiuto!
L'unica eccezione a questo vistosa politica di "taglio dei costi" è stato lo chalet dell'AgustaWestland abbinato al più piccolo ed al più grosso dei suoi elicotteri: il monomotore SW-4 (ereditato con la recente acquisizione della polacca PZL-Świdnik) e l'AW 101 Combat SAR, dotato di sonda per il rifornimento in volo. La svizzera REGA, a sua volta, ha esposto il primo esemplare, appena ricevuto, dell'AgustaWestland A 109SP "Da Vinci". Si tratta della versione del Grand New per soccorso in montagna ed eliambulanza, appositamente sviluppata per l'operatore elvetico.
Nel Padiglione 7 - oltre ai già citati "Torino Piemonte Aerospace" e "Verese Aeroindustry" - le uniche altre sigle italiane direttamente presenti all'ILA 2010, con un proprio stand, erano AIAD (Associazione Industrie Aerospazio e Difesa), Aerea e Northrop Grumman Italia.
Per fortuna la presenza italiana all'ILA 2010 era degnamente rafforzata, ogni giorno, della spettacolare presentazione in volo del C-27J dell'Aeronautica Militare e dalle impeccabili acrobazie della squadriglia Pioneer Team. La TECNAM, il maggiore produttore italiano di ultraleggeri ed aerei sportivi, era rappresentata indirettamente dall'austriaca Airborne Technologies che esponeva la versione MMA del bimotore P2006 T, proposto come soluzione a basso costo per un velivolo multimissione.
Nonostante le varie defezioni, l'ILA 2010 è stata (almeno dimensionalmente) più grande che mai, con un'esposizione molto variegata di prodotti e servizi di ogni settore dell'aerospazio. Circa 235.000 persone, tra pubblico professionale e non, hanno visitato il salone (241.000 nel 2008). Moltissimi appassionati sono stati certamente attratti dalla presenza di numerosi aerei storici, di ogni tipo ed epoca, che hanno infittito i ranghi della mostra statica e costituito l'ossatura del programma di volo. Peccato che saloni come l'ILA dovrebbero offrire, ad un pubblico specializzato, le esibizioni in volo di quanto di meglio offre la tecnologia aeronautica e non quelle (pur apprezzabili) di veterani dell'aria che pubblicizzano una bibita austriaca.
Poco meno di 300 velivoli, molti di più di quelli visti agli ultimi saloni di Le Bourget e Farnborough, sono stati comunque presenti, a vario titolo, al salone di Berlino 2010. A parte quelli di interesse storico, ben pochi tra i mezzi presenti erano delle vere novità mondiali, europee od almeno debuttanti all'ILA. Tra questi, oltre al già citato A 400M, la prima presentazione europea del nuovo elicottero bimotore Bell 429, l'elicottero da trasporto CH-53GA in versione aggiornata e lo sperimentale DLR-H2 Antares, il primo velivolo pilotato alimentato con "fuel cell" all’idrogeno, per eliminare completamente le emissioni di CO2.
Tra gli altri aerei interessanti presenti all’ILA 2010, il velivolo regionale da 19 posti Dornier 228NG rimesso in produzione dall’elvetica RUAG, con cockpit digitale ed elica pentapala; l’addestratore iniziale militare Grob G 120TP, il più piccolo aereo dotato di seggiolini eiettabili (Martin Baker Mk.19B), ed il Dassault Falcon 20E-5 della DLR modificato come “cacciatore di cenere” in occasione della recente eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajoekull. Degna di nota la spettacolare esibizione in volo del caccia SAAB JAS 39C Gripen delle Forze Aeree Ungheresi.
All'ILA 2010, per la prima volta, la collaborazione tra le Forze Armate tedesche e l'industria nazionale degli armamenti si è presentata con un padiglione congiunto Luftwaffe-BDLI. Le varie Armi ed i Corpi dello Stato erano tutti rappresentati sotto lo slogan "ILA 2010 – Bundeswehr Meeting Point". L'adiacente Mostra Statica N. 2 conteneva decine di velivoli ed attrezzature attualmente impiegate dalle Forze Armate tedesche.
La parte centrale della vasta Mostra Statica N. 1 ospitava il contributo più vistoso degli Stati Uniti all'ILA 2010, con l'imponente e quasi inaccessibile presenza di sei velivoli da trasporto e bombardamento costituita da KC-135R Stratotanker, B-52H Stratofortress, B-1B Lancer, C-17A Globemaster III, C-5A Galaxy e C-130J Super Hercules. Nessuno di questi aerei si è comunque esibito in volo.
In mancanza d'altro, il salone ha posto l'accento su varie proposte innovative nel campo del volo eco-efficiente. Tra gli svariati esempi, il percorso ideale "Path of Innovation" dell'ILA 2010 comprendeva velivoli sperimentali presentati da EADS come il Diamond Aircraft DA 42 New Generation, alimentato con biocorburante estratto dalle alghe marine, la proposta "Claire" (CLean AIR Engine) del motorista MTU, il compressore Engine 3E in fase di studio da parte della Rolls-Royce, che riduce fortemente emissioni e rumore, ed infine un sistema di controllo del pianeta della DLR, basato su satelliti da osservazione ed in grado di riprendere immagini dell'evolversi dei disastri naturali.
Rispetto all'edizione precedente, il numero dei visitatori professionali è salito da 120.000 a 125.000. Complessivamente sono stati sottoscritti contratti per un valore di almeno 16,5 miliardi di dollari, pari a circa 14 miliardi di €. L'ordine singolo più grande è arrivato dalla compagnia aerea Emirates di Dubai, che si è accordata per l'acquisto di 32 "mega-body" Airbus A 380 al prezzo "di listino" di 11,5 miliardi di dollari. Secondo il costruttore europeo, si tratta della più rilevante commessa per aerei nella storia dell'aviazione civile. Durante l'ILA, Airbus ha annunciato la vendita di un totale di 67 aeroplani.
E' tuttavia ormai ben noto che i principali costruttori tengono "in sospeso" l'annuncio di alcuni ordini per sfruttare al massimo la risonanza mediatica dei grandi saloni aeronautici. L'ordine piazzato da Emirates ad Airbus, da solo, ha spinto in alto il valore totale degli affari "conclusi" all'ILA. D'altro canto nessun annuncio di ordini significativi è pervenuto dagli altri principali costruttori, come segnale poco incoraggiante per lo stato complessivo del settore.
Come anticipato in precedenti articoli di Aeromedia, la struttura operativa dell'ILA si sta evolvendo rapidamente, allontanandosi progressivamente dall'impostazione classica che caratterizzava i saloni aeronautici internazionali. Rispetto all'esposizione e promozione dei nuovi velivoli, simboli finali e tangibili dello sforzo corale del settore, viene rivolta sempre maggiore attenzione - per esempio - agli incontri BtoB per i fornitori ed alle conferenze specializzate. All'ILA 2010 se ne sono contate oltre 100, compresi vari seminari e workshop, con la partecipazione di 8.000 persone provenienti da ogni settore del mondo aerospaziale.
C'è da rilevare che, oltre una certa soglia, incontri d'affari e pur importanti conferenze di settore non sembrano più conciliarsi con la finalità originale dei saloni aeronautici, che era semplicemente quella di vendere aeroplani ed elicotteri. Spetta agli organizzatori decidere se trasformare i grandi saloni in altrettanti Aeromart (senza disturbare mezza Luftwaffe per l’occasione) oppure tornare alle origini e cercare di vendere aerei, cosa di cui - mai come oggi - si sente estremo bisogno. “Quando si vendono aeroplani, allora si che c’è lavoro per tutti!” ha affermato, in sala stampa, un attempato giornalista.
Diversi miglioramenti qualitativi sono stati nel frattempo apportati alle varie sezioni specialistiche dell'ILA come l'International Suppliers’ Center, l'HeliCenter, il Careers Center ed il Padiglione Spaziale. Quest'anno c'era anche il "Giorno dei Parlamentari" con 285 partecipanti provenienti da tutta Europa. Anche da più lontano sono giunte 130 delegazioni governative/militari d'alto livello.
Il numero degli espositori all'International Suppliers’ Center è aumentato del 60%, con 265 ditte da 22 paesi. Una delle maggiori novità di quest'edizione dell'ILA, per i fornitori e subfornitori del settore, è stato l'International Buyers’ Day, dove gli espositori dell'ISC hanno potuto relazionarsi con una cinquantina di potenziali "compratori", ovvero le principali ditte integratrici, totalizzando la bella cifra di 435 incontri individuali.
L'ILA 2010 è stato l'ultimo salone di Berlino a svolgersi nell'ex area tecnica dell'Interflug, lungo il lato sud dell'aeroporto di Schönefeld. Già nel 1992, poco dopo la riunificazione delle due Germanie, le infrastrutture in disuso dell’ex DDR avevano ospitato l’ILA, assicurandone poi il progressivo sviluppo a cadenza biennale. Ormai l’attuale area fieristica dell’ILA è letteralmente assediata da cantieri stradali e dalla gigantesca aerostazione in costruzione per il futuro aeroporto Berlin Brandenburg International (BBI). Benchè le (costose) opere proseguano di buona lena, il calo del traffico aereo rende meno urgente l’apertura del BBI, oggi prevista per il 30 ottobre 2011. Simultaneamente verrebbe chiuso lo storico scalo di Berlino/Tegel. Un eventuale ritardo potrebbe essere facilmente giustificato da nuovi e provvidenziali "requisiti europei per la sicurezza" che costringerebbero a riprogettare l’aerostazione, con il raddoppio dello spazio dedicato alle procedure di "security".
In ogni caso, come era già evidente nelle precedenti edizioni, è sempre più difficile conciliare il "flight display" dell’ILA – che quest’anno si protraeva dalle 10.30 alle 17.30 – con il normale traffico commerciale di Schönefeld. La prossima ILA si terrà (dal 12 al 17 giugno 2012) in un nuovo sito espositivo da realizzarsi vicino al borgo di Selchow, lungo il lato ovest del futuro aeroporto BBI (Schönefeld-West). Un raccordo diretto collegherà i piazzali del salone con le nuove piste del BBI. Resta il punto di domanda su come un grande salone aeronautico potrà poi convivere con il traffico di quello che diventerà un grande aeroporto internazionale.

Si ringrazia per la collaborazione Air Dolomiti/Lufthansa

Nella foto: Passato, presente e futuro all’ILA Berlin 2010. (Aeromedia)

(Aeromedia, giugno 2010)