AEROMEDIA
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LE FOTOGRAFIE / IMAGES

Il 13 marzo 2008, la Stazione Spaziale Internazionale è passata davanti al campo visivo del TerraSAR-X, il satellite tedesco per la raccolta di immagini radar. L’incrocio è avvenuto ad una distanza di 195 chilometri, e ad una velocità relativa di 34.540 chilometri all’ora. A differenza delle macchine fotografiche, il radar non “vede” le superfici. Percepisce invece i bordi e gli spigoli che rimandano indietro le microonde. Superfici lisce come i pannelli solari ed i radiatori che disperdono il calore in eccesso della Stazione Spaziale, se non sono orientati direttamente verso l’antenna radar, tendono a deflettere più che a riflettere il fascio di onde radar. Per questo motivo, nell’immagine, queste parti risultano zone scure. La Stazione Spaziale sembra un grappolo di punti luminosi che danno un’idea della forma complessiva. L’elemento centrale della SSI, al quale sono vincolati i vari moduli abitati, ha una struttura a griglia con molte parti che riflettono il fascio radar, delineandone grosso modo i contorni. Quest’immagine ha una risoluzione di circa un metro. Ovvero gli oggetti possono essere rilevati come parti singole solo se distanti almeno un metro uno dall’altro. Se sono più vicini, nell’imagine radar essi tendono a fondersi in un unico blocco. Da quando quest’immagine è stata realizzata, la Stazione è cresciuta ed è ormai completa al 90%, compresa tutta la dotazione di antenne solari. (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt e.V. - DLR)
On March 13, 2008, the International Space Station passed across the field-of-view of Germany's remote sensing satellite, TerraSAR-X, at a distance of 195 kilometers, or 122 miles, and at a relative speed of 34,540 kilometers per hour, or more than 22,000 mph. In contrast to optical cameras, radar does not 'see' surfaces. Instead, it is much more aware of the edges and corners which bounce back the microwave signal it transmits. Smooth surfaces such as those on the station's solar generators or the radiator panels used to dissipate excess heat, unless directly facing the radar antenna, tend to deflect rather than reflect the radar beam, causing these features to appear on the image as dark areas. The radar image of the station therefore looks like a dense collection of bright spots from which the outlines of the space station can be clearly identified. The central element on the station, to which all the modules are docked, has a grid structure that presents a multiplicity of reflecting surfaces to the radar beam, making it readily identifiable. This image has a resolution of about one meter (about 39 inches). In other words, objects can be depicted as discrete units - that is, shown separately - provided that they are at least one meter apart. If they are closer together than that, they tend to merge into a single block on a radar image. Since this image as taken, the station has expanded and is more than 90 percent complete, including a full complement of solar arrays. (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt e.V. - DLR)


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