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L'elicottero più grande del mondo spegne incendi in Italia

Per il secondo anno consecutivo, la società di lavoro aereo ETI 2000 di Aosta svolgerà un programma di lotta agli incendi boschivi utilizzando l'elicottero russo Mil Mi-26 (soprannome NATO "Halo"), il più grande velivolo ad ala rotante attualmente in servizio. Per questo compito viene impiegata una versione equipaggiata con due benne da 10.000 litri ciascuna, appese a ganci baricentrici.
Nell'estate 1999 la ETI 2000 aveva già operato con due Mil Mi-26, dislocati inizialmente a Lamezia Terme ed a Genova ed, in un secondo tempo, entrambi in Calabria.
Per il ciclo operativo di quest'anno, che sarà condotto per conto della Protezione Civile, sono nuovamente previsti due Mil Mi-26 con base a Lamezia Terme. I due elicotteri giganti verranno ancora forniti dalla società Skytech Helicopter Service di Lasne, in Belgio, un operatore specializzato nell'utilizzo di elicotteri di costruzione russa. Per motivi di certificazione, questi velivoli (per ora poco diffusi fuori dai paesi dell'ex Unione Sovietica) mantengono le marche di identificazione russe.
Il Mil Mi-26 ha un carico utile di 20 tonnellate espandibile a 26 ed il volume utile in cabina è di 121 metri cubi; la fusoliera è lunga più di 33 metri ed il rotore principale ha un un diametro di 32. Il prototipo volò il 14 dicembre 1977 e sinora ne sono stati costruiti circa 300, con una produzione che continua tuttora anche se a basso ritmo. Il Mil Mi-26 fece la sua sensazionale comparsa in occidente al Salone di Le Bourget del 1981.
La dinastia degli elicotteri giganti russi iniziò negli anni '50, con lo sviluppo di un biturbina dal peso a vuoto di oltre 27 tonnellate. Il prototipo del nuovo elicottero, frattanto denominato Mil Mi-6 (ed immediatamente ribattezzato "Hook" dalla NATO), effettuò il suo primo volo il 5 giugno 1957. Da questa riuscitissima macchina, prodotta in 860 esemplari, per usi civili e militari, fino al 1981, venne subito derivato il Mil Mi-10 ("Harke"), una vera gru volante con fusoliera appiattita ed altissime gambe del carrello che gli consentivano il trasporto di carichi esterni containerizzati. Alla fine degli anni '60 comparve poi il "mostruoso" Mil Mi-12 ("Homer"), con una fusoliera lunga oltre 37 metri e larga più di 4; esso era dotato di due gruppi motopropulsori completi del Mi-6, installati alle estremità di semiali a forte diedro positivo e con un complesso sistema di controventature. Homer aveva un peso massimo al decollo di 105 tonnellate ed una larghezza, con i due immensi rotori in movimento, di 67 metri, poco meno dell'apertura alare di un Galaxy! Le caratteristiche troppo ambiziose di questa macchina, che comunque ottenne svariati record e rimane tuttora il più grande elicottero mai costruito, suggerirono di interrompere il programma durante la fase prototipica. Alla fine degli anni '70, questa volta aumentando le dimensioni della fusoliera del Mil Mi-6 e installando dei motori più potenti, si giunse infine alla realizzazione del Mi-26.

Nelle foto: due immagini del Mil Mi-26 RA-06041 della Skytech, utilizzato dalla ETI 2000 per attività antincendio. Le fotografie sono riprese ad Aosta. (foto Aeromedia)

(Aeromedia, marzo 2000)

Mil Mi-26
Mil Mi-26
Mil Mi-10
Mil Mi-6