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Il Nodo 2 è stato aggiunto alla Stazione Spaziale

Conclusa con successo, il 7 novembre 2007, la missione NASA STS-120 che aveva l’obiettivo principale di attraccare alla Stazione Spaziale Internazionale il modulo di connessione Nodo 2. Denominato “Harmony”, esso è stato realizzato nello stabilimento di Torino della Thales Alenia Space, joint-venture Thales e Finmeccanica.
La partenza dello shuttle Discovery era avvenuta il 23 ottobre, alle 11.38 EST, dal Launch Pad 39A del Kennedy Space Center di Capo Canaveral in Florida. STS-120 è stata la 23a missione di uno shuttle verso la Stazione Spaziale. Pamela A. Melroy, ex colonnello dell’U.S. Air Force, era al comando della missione. Pilota veterana dello shuttle, è la seconda donna ad aver comandato una missione. Il pilota del Discovery era George D. Zamka, colonnello dei Marines. Gli Specialisti di Missione erano Scott E. Parazynski, Douglas H. Wheelock (colonnello dell’U.S. Army), Stephanie D. Wilson e l’italiano Paolo Nespoli. Zamka, Wheelock e Nespoli erano alla loro prima esperienza nello spazio. La missione STS-120 ha riportato sulla terra l’ingegnere di volo Clayton Anderson, lasciando al suo posto, sulla Stazione Spaziale, Daniel Tani. Il ritorno di Tani è previsto con la missione STS-122.
Dopo 4 giorni di volo nello spazio, 11 giorni di permanenza accanto alla Stazione Spaziale, 4 passeggiate spaziali, una delle quali resasi necessaria per riparare una grave ed imprevista lacerazione del grande pannello solare P6, Discovery è rientrato a Capo Canaveral alle 13.01, ora della Costa Est. La missione, durata esattamente 15 giorni, due ore e 23 minuti, rappresenta, per la vita della Stazione Spaziale, un importante passo avanti per intensificarne l’utilizzo da parte dei partner internazionali.
L’attracco del Nodo 2 alla ISS era denominato “Missione Esperia” (sigla STS 120/10A). Essa è stata coordinata, per conto di ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ed ESA (Agenzia Spaziale Europea), da l’astronauta italiano Paolo Nespoli. Esperia era il nome con cui gli antichi navigatori greci indicavano le coste ioniche della penisola italiana.
Il Nodo 2, dal peso al lancio di 14 tonnellate, 4,6 metri di diametro e 7 di lunghezza, accrescerà di circa 500 metri cubi lo spazio abitabile e la zona di lavoro all’interno della Stazione. Durante i 15 giorni della missione, Paolo Nespoli - nel suo ruolo di specialista di missione - ha anche preso parte a tre delle cinque attività extraveicolari ed ha svolto una serie di esperimenti scientifici per conto delle agenzie ESA ed ASI.
Grazie alla presenza del Nodo 2, il prossimo elemento che potrà essere integrato alla Stazione Spaziale sarà il laboratorio europeo Columbus, trasferito nello spazio con la nuova missione dello shuttle Atlantis in partenza da Cape Canaveral il prossimo 6 dicembre. Realizzato dall’ESA tramite un consorzio di aziende europee comprendente Thales Alenia Space, il laboratorio Columbus verrà utilizzato, nei prossimi dieci anni, per sperimentazioni - in condizioni di microgravità - nel campo delle scienze dei materiali, della fisica dei fluidi e della biomedicina.
I Nodi realizzati da Thales Alenia Space, strutturalmente simili, incorporano l’alloggiamento permanente per quattro astronauti, capacità di depurazione dell’acqua, funzioni di igiene personale, di smaltimento dell’anidride carbonica e della generazione di ossigeno. In particolare il Nodo 2 servirà come modulo di connessione tra la ISS ed il laboratorio scientifico europeo Columbus, lo statunitense Destiny ed il giapponese Kibo. Servirà, inoltre, come punto d’attracco per il nipponico HII Transfer Vehicle, per i moduli logistici MPLM dell’ASI e per le altre missioni shuttle. Sull’involucro esterno del Nodo 2 è installato un punto di fissaggio ed alimentazione per il “braccio robotico” Canadarm2, realizzato dal Canada per le attività “esterne” della stazione Spaziale.
La configurazione attualmente prevista per l’ISS si articola su tre Nodi. Il Nodo 1, meno complesso, è stato realizzato negli Stati Uniti dalla Boeing, mentre la progettazione e costruzione dei Nodi 2 e 3, più evoluti e complessi, è affidata all’ESA e commissionata ad un gruppo industriale guidato da Thales Alenia Space. In particolare la società franco-italiana è responsabile per progetto, sviluppo, qualifica ed integrazione dei due Nodi. Inoltre il Centro Altec di Torino, di cui fa parte anche l’ASI, fornisce supporto alla NASA nelle verifiche finali, nella preparazione al lancio e nelle diverse fasi delle missioni spaziali.
Il Nodo 3, l’ultimo e più importante elemento di raccordo tra i vari moduli abitabili, verrà collegato alla Stazione Spaziale con un lancio programmato nel 2010. Il Nodo 3, permetterà di incrementare l’equipaggio permanente della Stazione Spaziale a sei/sette astronauti, rispetto ai tre attuali.

Nella foto: lo shuttle Discovery connesso al Nodo 2 appena installato sulla Stazione Spaziale Internazionale. (via Thales Alenia Space ISS016E006573)

(Aeromedia, novembre 2007)