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La sonda Phoenix inizia il viaggio di nove mesi verso Marte
Phoenix Spacecraft Lifts Off for Nine Month Voyage to Mars
Tecnici della Lockheed Martin Space Systems preparano la sonda Phoenix Mars Lander della NASA per le prove ambientali nella camera di vuoto termico del laboratorio di Denver. Il modulo di atterraggio del Phoenix è stato racchiuso nel suo involucro, formato dallo scudo posteriore e da quello anticalore, per essere sottoposto a forti sbalzi di freddo e caldo in un ambiente privo di atmosfera, come nello spazio. La sonda è stata collaudata con un ciclo estensivo di prove ambientali per verificare che Phoenix sia in grado di funzionare perfettamente nelle condizioni estreme in cui si troverà sia nella fase di EDL (Entry, Decent and Landing), che durante l’attività sulla superficie di Marte. (Lockheed Martin)
Lockheed Martin Space Systems technicians prepare NASA’s Phoenix Mars Lander spacecraft for environmental testing inside a thermal vacuum room at Denver. The Phoenix lander was encapsulated in its aeroshell – that included both the back shell and heat shield – as it was subjected to extreme cold and heat in a vacuum, space-like condition. The spacecraft undergoes extensive environmental testing to confirm Phoenix will perform in the extreme conditions it will see both in entry, decent and landing (EDL), and on the surface of Mars. (Lockheed Martin)
Il Phoenix Mars Lander della NASA, progettato e costruito dalla Lockheed Martin, è stato lanciato con successo questa mattina dalla Cape Canaveral Air Force Station alle 5.26 del mattino, ora locale, con un vetore Delta II fornito dalla United Launch Alliance.
Il contatto iniziale - acquisition of signal - con la sonda è stato stabilito alle 7.02 dal Team Operazioni Volo della Lockheed Martin Space Systems Company (LMSS), presso la sede di Denver in Colorado. Marte è attualmente ad oltre 194 milioni di chilometri dalla Terra, ma Phoenix dovrà compiere una rotta di avvicinamento di quasi 680 milioni di chilometri, durante la sua crociera lunga nove mesi.
"Il nostro gruppo di lavoro è veramente orgoglioso di aver dato il via con successo ad un’altra missione della NASA e del Jet Propulsion Laboratory," ha detto Jim Crocker, responsabile dei Sensing and Exploration Systems della LMSS. "Abbiamo una lunga tradizione nella preparazione delle missioni NASA per Marte, e ci attendiamo un grande ritorno scientifico anche da Phoenix. Negli ultimi anni, Lockheed Martin, JPL e l’Università dell’Arizona hanno lavorato insieme per dar vita a questa missione; il lancio odierno è una splendida premessa per questa nuova avventura nel cosmo."
La missione del Phoenix è la prima del programma Mars Scout della NASA. La sonda, che arriverà in prossimità del Pianeta Rosso il 25 maggio 2008, scenderà sulla superficie non distante dal Polo Nord marziano. Dururante la missione primaria di 90 giorni, Phoenix scaverà dei solchi con il suo braccio meccanico fino agli strati di acqua congelata sotto la crosta superficiale. La sonda, grazie a vari strumenti di cui dispone, analizzerà il contenuto del ghiaccio e del suolo, verificando se contiene tracce di materiali organici e se esistono le condizioni favorevoli alla vita.
"L’intera procedura di lancio si è svolta senza il minimo inconveniente. Il lancio vero e proprio e la presa di contatto con la sonda erano i primi punti critici, ma tutto è andato per il meglio," ha detto Ed Sedivy, responsabile del programma per la sonda alla LMSS.
Nelle prossime settimane, i tecnici della Lockheed Martin, del JPL e della NASA svolgeranno controlli e calibrazioni della sonda, effettuando poi la prima di una serie di correzioni di rotta previste durante il viaggio verso Marte. Per tutto il tempo in cui Phoenix si avvicinerà al Pianeta Rosso, il team terrà sotto stretto controllo i segnali provenienti dalla sonda, guidandola fino al compimento del persorso interplanetario. Questa attività sarà svolta in collaborazione con lo Science Operation Center con sede al Laboratorio Lunare e Planetario dell’Università dell’Arizona.
"L’atterraggio su Marte sarà il momento più critico di tutta la missione," ha detto Tim Gasparrini, responsabile LMSS per la fase di uscita dall’orbita, discesa ed atterraggio del Phoenix. "Adesso che è iniziato il viaggio verso Marte, stiamo preparandoci alle fasi finali della missione, confidando nella grande esperienza raccolta in decadi di missioni interplanetarie ed attività sulla superficie di satelliti e pianeti."
La missione Phoenix è diretta dal Principal Investigator Peter Smith dell’Università dell’Arizona di Tucson, con la gestione del pogramma a cura del Jet Propulsion Laboratory della NASA, a Pasadena, e la partnership della LMSS di Denver per lo sviluppo e la fase di volo della sonda. Contributi scientifici internazionali sono stati forniti dall’Agenzia Spaziale Canadese, dell’Università di Neuchatel (Svizzera), dall’Università di Copenhagen (Danimarca), dall’Istituto Max Planck (Germania) e dall’Istituto di Meteorologia della Finlandia.

(Da un comunicato stampa Lockheed Martin Space Systems, Cape Canaveral, Florida, USA – 4 agosto 2007)

NASA's Phoenix Mars Lander, designed and built by Lockheed Martin, was successfully launched this morning from Cape Canaveral Air Force Station at 5:26 a.m. EDT aboard a Delta II rocket provided by United Launch Alliance.
Initial contact with the spacecraft, called acquisition of signal, was obtained at 7:02 a.m. EDT by Lockheed Martin's Flight Operations team at its Space Systems Company facility near Denver. Mars is 121 million miles away from Earth today, but Phoenix will travel 422 million miles over its 9-month journey.
"Our team is extremely proud to deliver mission success for such long-standing customers as NASA and the Jet Propulsion Laboratory," said Jim Crocker, vice president of Sensing and Exploration Systems at Lockheed Martin Space Systems Company (LMSS). "We have a distinguished history of delivering Mars missions for NASA and we look forward to seeing the great science Phoenix will discover. The Lockheed Martin, JPL and University of Arizona teams have worked closely together over the last few years to make this mission a success and this morning's launch is a majestic start to the voyage."
Phoenix is the first mission of NASA's Mars Scout Program. Scheduled to arrive at Mars on May 25, 2008, the spacecraft will land on the icy northern latitudes of Mars. During its 90-day primary mission, Phoenix will dig trenches with its robotic arm into the frozen layers of water below the surface. The spacecraft will use various on-board instruments to analyze the contents of the ice and soil, checking for the presence of organic compounds and other conditions favorable for life.
"The entire series of launch-day events went like clockwork. Launch and initial acquisition is the first of our critical events, and it couldn't have gone smother," said Ed Sedivy, spacecraft program manager at LMSS.
During the next few weeks, engineers from Lockheed Martin, JPL and NASA will perform checkout and calibrations on the spacecraft, and make the first of several trajectory control maneuvers to maintain a course to Mars. Throughout Phoenix's cruise to the red planet, the team will perform round the clock monitoring of the spacecraft, and will maintain command and control of the spacecraft during its entire mission. The team will also work hand-in-hand with the Science Operation Center based at the University of Arizona's Lunar and Planetary Laboratory.
"Landing on Mars is the most challenging critical event we execute in planetary exploration," said Tim Gasparrini, deputy program manager for Phoenix entry, decent and landing at LMSS. "Now that we are safely on the way to Mars, our entry, decent and landing team will draw upon our decades of experience in exploring the universe and focus its energy on a successful landing and surface science operations."
The Phoenix mission is led by Principal Investigator Peter Smith of the University of Arizona, Tucson, with project management at NASA's Jet Propulsion Laboratory, Pasadena, and development partnership, and flight operations at Lockheed Martin Space Systems, Denver. International contributions are provided by the Canadian Space Agency, the University of Neuchatel (Switzerland), the University of Copenhagen (Denmark), the Max Planck Institute (Germany) and the Finnish Meteorological Institute.

(From a press release by Lockheed Martin Space Systems, Cape Canaveral, Florida, USA – August 4, 2007)