AEROMEDIA
The Italian Aerospace Information Web
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Ristrutturazione dello spazio aereo USA
Restucturing the US Airspace
Veduta aerea dell’aeroporto Kennedy di New York, uno dei più trafficati del mondo. (Aeromedia)
Aerial view of the New York/Kennedy airport, one of the busier air terminal in the world. (Aeromedia)
Lockheed Martin e Boeing si propongono come un’unica squadra strategica per promuovere lo sviluppo del futuro sistema di trasporto aereo degli Stati Uniti.
Secondo le previsioni, il volume del traffico aereo nei cieli USA dovrebbe aumentare tra le due e le tre volte entro il 2005. Il futuro sistema di gestione del traffico aereo, i cui studi sono promossi dalla Federal Aviation Administration's (FAA), è funzionale alla crescita dell’aviazione e quindi della stessa economia degli Stati Uniti. I responsabili della Boeing e della Lockheed Martin affermano che, lavorando insieme, le due società possono usare la loro esperienza nella gestione del traffico aereo e delle soluzioni aircraft-centric per dare una svolta radicale al settore ed aiutare le autorità pubbliche a superare le sfide per trasformare profondamente il sistema del controllo del traffico aereo.
"Boeing e Lockheed Martin hanno investito per decenni nel settore della gestione del traffico aereo e metteranno in comune capacità assolute per accelerare la soluzione dei problemi dovuti all’inevitabile aumento degli aeromobili e dei voli," ha dichiarato Kevin Brown, responsabile dei Phantom Works della Boeing e direttore per l’Advanced Air Traffic Management. "Per la gestione efficiente del traffico aereo, l’industria ha individuato la necessità di integrare profondamente i sistemi di bordo e quelli a terra, secondo un concetto operativo unitario. Intendiamo lavorare insieme all’FAA per fare in modo che ciò si realizzi."
"Per contribuire a raddoppiare o triplicare, nei prossimi vent’anni, la capacità del nostro sistema nazionale di spazio aereo, l’industria deve proporre innovazioni che vanno dalla terra al cielo," ha detto Judy Marks, responsabile Lockheed Martin per il settore Transportation and Security Solutions. "Con i 50 anni di storia della Lockheed Martin nell’automazione del traffico aereo, e con la tradizione Boeing nel realizzare aerei di linea, potremo lavorare con una visione molto ampia del problema."
Questa collaborazione unisce l’esperienza della Lockheed Martin nella gestione del traffico aereo per quanto riguarda le operazioni in aerovia, sugli oceani, di terminale ed a terra, con la profonda esperienza Boeing nei sistemi di bordo, avionica ed utilizzo degli aeromobili in generale, oltre alla simulazione e modellazione dello spazio aereo.
Inizialmente le due società intendono muoversi nello sviluppo di tre linee d’azione principali:
  • - Condivisione dell’informazione via rete - Boeing e Lockheed Martin condivideranno le loro esperienze teoriche e pratiche per definire una griglia informativa “sicura” in grado di comunicare rapidamente le informazioni necessarie a tutti gli attori autorizzati ed agli utenti del National Airspace System, ovvero dello spazio aereo USA. Gli esperimenti di condivisione dell’informazione via rete dimostrano come l’informazione stessa può essere integrata tra l’ambito (civile) FAA e le agenzie di sicurezza nazionale e della difesa, e contribuiscono alla principale priorità del prossimo sistema di controllo e gestione del traffico aereo della FAA.
  • - Concetti operativi avanzati – Le due società porteranno avanti con decisione le sperimentazioni in corso su nuove soluzioni operative destinate a migliorare capacità, efficienza e benefici ambientali per i vettori aerei e per i fornitori di servizi di navigazione. Queste sperimentazioni metteranno in collegamento i sistemi automatici della Lockheed Martin con quelli di gestione volo degli aerei, per fornire rotte precise e prevedibili che consentiranno di ridurre consumi ed emissioni gassose, favorendo anche l’azione “strategica” dei controllori di volo.
  • - Interoperabilità globale - Boeing e Lockheed Martin collaboreranno alle iniziative di interoperabilità globale della FAA per consentire di interfacciare senza problemi lo spazio aereo USA con quello degli altri paesi. Dato che l’aviazione è senza confini, sistemi interoperabili tra un paese e l’altro, e relative procedure, sono funzionali allo sviluppo di un nuovo sistema di traffico aereo veramente efficace.
    Con sede a Bethesda, Maryland, Lockheed Martin impiega più di 140.000 dipendenti in tutto il mondo e si occupa di ricerca, progettazione, sviluppo, costruzione, integrazione e mantenimento in servizio di sistemi tecnologici avanzati, prodotti correlati e servizi.
    La Boeing, con sede a Chicago, Illinois, occupa più di 155.000 addetti sparsi in 67 paesi e segue una clientela presente in 145 paesi. Lelue linee di prodotto comprendono aerei commerciali e militari, elicotteri, sistemi elettronici e per la difesa, missili, satelliti, vettori spaziali, oltre a sistemi avanzati di informazione e comunicazione.

    (Ndr: con mossa inattesa, i due colossi dell’aerospazio USA - arcirivali in più di una situazione - uniscono le loro titaniche forze per spartirsi un piatto di commesse dalle dimensioni potenziali pressochè illimitate. Si tratta di ripensare completamente la gestione del traffico aereo civile degli USA, più o meno un terzo di quello mondiale, con la stessa filosofia del net-centric warfare, così di moda negli ultimi anni.
    Le previsioni sullo sviluppo del traffico aereo - in USA ed altrove - si sono sempre dimostrate un po’ aleatorie, tanto che la stessa FAA - per un arco di tempo neanche tanto lungo come 20 anni - lascia intendere un aumento che oscilla tra il doppio ed il triplo dell’attuale, come se questa differenza fosse un’inezia, visti i volumi dell’attuale parco aereo degli Stati Uniti.
    Un altro elemento da considerare è che il volume del traffico aereo – inteso come numero di aerei in volo in un dato momento, in una certa area - non è certamente espandibile all’infinito. In alcune zone del Nord America e dell’Europa, i maggiori aeroporti sono già quasi al limite della capienza, e le aerovie soprastanti sono appena state “compresse” con la riduzione dei safe separation minima tra un velivolo e l’altro. Nel resto del globo, invece, gli aroplani sono ancora abbastanza rari, e non si può certo parlare di un affollamento generalizzato delle aerovie.
    Se la ristrutturazione del National Airspace System dovrebbe soprattutto prevenire l’intasamento del cielo, una certa ossessione per la “security” risulta implicita. Oltre all’ipotizzata introduzione di sistemi di comunicazione criptati, gli enti di sicurezza e quelli militari potranno leggere in copia tutto il divenire dell’ATC civile USA, in tempo reale.
    L’attuale sistema del controllo del traffico aereo deriva da un lento ma incessante progresso tecnologico, e relative procedure d’impiego, introdotto progressivamente e sempre dopo attenta sperimentazione. Questo metodo ha anche permesso di diluire i costi, in termini di nuove apparecchiature, equipaggiamenti ed addestramento, in modo accettabile per il sistema nel suo complesso, più o meno compresi i paesi meno ricchi. Ora si ipotizza un cambio radicale di tecnologie, in tempi brevi e con un notevole impatto economico che come sempre finirà di scaricarsi prima sui contribuenti e poi sugli utenti/passeggeri, cioè più o meno le stesse persone! Resta da vedere quando e come si materializzeranno reali benefici economici.
    Sembra di capire che si procederà verso uno scenario nel quale computer di bordo e di terra dialogheranno e prenderanno decisioni tra di loro, lasciando ai restanti controllori umani una non meglio specificata “attività strategica”. Forse quella di controllare che non manchi l’energia elettrica?
    Ma l’aspetto più critico di un futuristico ATC negli USA, evocato di sfuggita col termine di “interoperabilità globale”, sembra essere il disallineamento che si verrà a creare col resto del mondo. Gli aerei di linea provenienti dai quattro angoli del pianeta, o anche solo dal Canada e dal Messico, risulteranno del tutto inadeguati a penetrare nel sofisticato spazio aereo web statunitense. Una risposta potrebbe essere quella - ottimale - di vietarne l’accesso ai vettori non-USA, ma la soluzione appare palesemente inaccettabile. Quella intermedia potrebbe essere, per le compagnie aeree straniere, strumentare i propri aerei dual-mode, per poter volare sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. L’ultima, sulla quale Boeing e Lockheed Martin contano molto, è che tutto le nazioni del pianeta decidono di adeguarsi in fretta e furia al modello USA, destinando ciascuna qualche punto del proprio PIL per il totale rinnovo delle strutture ATC di terra e delle flotte aeree.)

    (Da un comunicato stampa congiunto Lockheed Martin/Boeing, USA – 22 gennaio 2007)

Lockheed Martin and Boeing have formed a strategic alliance to promote advancement of the future U.S. air transportation system.
Aviation forecasts predict a two- to three-fold increase in air traffic by 2025. The Federal Aviation Administration's (FAA) next-generation air transportation system is critical to the continued growth of aviation and the U.S. economy. Boeing and Lockheed Martin officials said that, by working together, the companies can leverage their expertise in air traffic management and aircraft-centric solutions to implement bold changes and help the U.S. government overcome the challenges that lie ahead in transforming the current air traffic control system.
"Boeing and Lockheed Martin have invested in air traffic management for decades and will bring together world-class capabilities to accelerate solutions for a growing air traffic capacity problem," said Kevin Brown, Boeing Phantom Works vice president and general manager of Advanced Air Traffic Management. "For efficient air traffic management, the industry has embraced the need for integrating airborne and ground systems seamlessly within a unified operational concept. We intend to work together with the FAA to make that happen."
"To help increase the capacity of our National Airspace System by three fold over the next two decades, industry needs to look from the ground to the sky for innovation," said Judy Marks, president of Lockheed Martin Transportation and Security Solutions. "With Lockheed Martin's 50-year history automating air traffic management and Boeing's legacy designing and building aircraft, together we'll be able to offer a broad perspective. We believe that you can't solve the whole problem unless you see the whole picture."
The collaboration combines Lockheed Martin's air traffic management experience in the domains of en route, oceanic, terminal, and airport surface operations with Boeing's strengths in aircraft systems, avionics, aviation operations, and airspace simulation and modeling.
Initially, the two companies will focus on developments in three major areas:
  • - Networked information sharing - Both Boeing and Lockheed Martin will bring together their separate work on concepts and developments to establish a secure information grid that will quickly distribute information to all authorized stakeholders and users in the National Airspace System. These networked information sharing efforts demonstrate how information can be integrated across FAA domains and with national security and defense agencies, and support a key priority of the FAA's next-generation system.
  • - Advanced operational concepts - The two companies will expand on current trials of advanced operational concepts that deliver significant capacity, efficiency, and environmental benefits to airlines and air navigation service providers. These trials will link Lockheed Martin automation systems with the flight management systems of aircraft to provide precise and predictable routing concepts that save fuel, reduce emissions, and allow air traffic controllers to be more strategic.
  • - Global interoperability - Boeing and Lockheed Martin will collaborate on the FAA's global interoperability initiatives to ensure seamless operations between the United States and foreign airspaces. Because of aviation's global scale, internationally interoperable systems and procedures are critical to any successful air traffic system development.
    Headquartered in Bethesda, Md., Lockheed Martin employs more than 140,000 people worldwide and is principally engaged in the research, design, development, manufacture, integration and sustainment of advanced technology systems, related products and services.
    Headquartered in Chicago, Ill., Boeing employs more than 155,000 people in 67 countries and serves customers in 145 countries. Its product lines and services include commercial jetliners, military aircraft, rotorcraft, electronic and defense systems, missiles, satellites, launch vehicles, and advanced information and communication systems.

    (Editor’s Note: with an unexpected move, the two big players of the US aerospace industry – arch-rivals in many situations – pool their mighty resources to share contracts of almost unlimited potential value. The ambitious target is the complete rethinking of the US civil air traffic management, more or less one-third of the global volume, with the net-centric warfare philosophy has become dominant in recent years.
    Expectations regarding air traffic trends - in USA or elsewhere – are always subject to unpredictable variations. The FAA itself is predicting something between a two or three fold increase within the next 20 years. A significant range, considering the actual huge number of aircraft registered in the USA.
    Another important element to be considered is the fact the overall air traffic – considered as the number of aicraft in a given time within a certain space – is clearly not expandible at an endless rate. In some regions, particularly in North America and Europe, major airports are almost at their capacity limit and the vertical airspace has been just squeezed by new inter-aircraft safe separation minima. On the contrary, in the rest of the world, aircraft are still a relatively rare sight and the major part of such airspace is far from being overcrowded.
    If the main goal of the restructured National Airspace System is to prevent a possible future “sky jam”, a certain “security” obsession is also implicit. Besides the introduction of secure communications, the secuity agencies and the armed forces will be linked in real time to the US civil ATC, for monitoring activities.
    The current air traffic control system derives from a slow but continuous technological progress, matched by the evolution of related operational procedures. This process, until today, has been carried out step by step and always after careful experimental phases. The related costs, in terms of di new ground and airborne equipment, new facilities and personnel training have been diluted across a number of years in the whole air transport sector, but still with the exclusion of the less wealthy countries. With the prospective radical restructuring of the whole ATC philosophy in a relatively short period, the economic impact appears to be overwhelming for taxpayers and customers (passengers) - more or less the same people! The eventual cost savings, in real terms, generated by the new ATC solutions will come later.
    It appears that the future scenario will see interlinked onboard and ground-based computers conversing and taking decisions, leaving the residual human controllers their “strategic” function. Maybe to check if electricity is correctly flowing in the system?
    But the more critical aspect of the futuristic US ATC system, synthetically evoked by the “global interoperability” term, could be the disalignment with the rest of the world. Airliners coming from foreign countries (or right around the corner Canada or Mexico), for instance, may become inadequate to enter the ultra sophisticated web-airspace of the USA. A solution – the optimal one? - may be to ban foreign airlines from the US skies, but this would be completely unacceptable. An intermediate reaction by the non-US carriers may be to modify their aicraft with dual mode equipments, ensuring proper operations inside and outside the US airspace. The last option, probably the preferred one by Boeing and Lockheed Martin, is a real time conversion to the new US model of all the other countries, consuming a significant fraction of their respective PILs to procure new ATC ground equipment and update or renew their air feets.)

    (From a joint press release by Lockheed Martin/Boeing, USA – January 22, 2007)