AEROMEDIA
Il web italiano di informazione aerospaziale
by Aeromedia - corso Giambone 46/18 - 10135 Torino (Italy)


Nodo 3 e Cupola raggiungono la Stazione Spaziale Internazionale

Il 7 febbraio 2010, l'ALTEC ha organizzato, presso le proprie strutture di Torino, un incontro con personalità del mondo spaziale, autorità locali, giornalisti ed una nutrita rappresentanza di dipendenti, con figli al seguito. Nel corso dell'evento si sperava di assistere, in diretta da Capo Canaveral, al lancio della navetta “Endeavour” con a bordo due importanti realizzazioni della Thales Alenia Space di Torino destinate alla Stazione Spaziale Internazionale, il Nodo 3 - battezzato “Tranquillity” alla NASA - e la Cupola.
Purtroppo, per le avverse condizioni meteo, la partenza della missione STS-130 è stata rinviata di 24 ore, con uno spettacolare lancio all’alba dal Launch Pad 39A del Kennedy Space Center. L’equipaggio era formato dal Comandante George Zamka (già ospite di Altec, a Torino, nel 2007), dal pilota Terry Virts Jr. (per la prima volta nello spazio) e dagli specialisti di missione Nicholas Patrick, Robert Behnken, Stephen Robinson e Kathryn Hire.
Lo scopo principale della missione, una delle meglio riuscite del programma, era quella di installare sulla Stazione Spaziale il Nodo 3 “Tranquillity” e la “Cupola”, costruti per conto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Per svolgere questo delicato compito sono state effettuate tre passeggiate spaziali con ampio utilizzo del braccio meccanico esterno costruito in Canada.
Il Nodo 3 è stato estratto dal compartimento cargo ed installato sulla Stazione, dopodichè la Cupola è stata rimossa dal portello frontale di “Tranquillity” ed agganciata col CanadArm2 al lato rivolto verso la Terra. La Cupola, ribattezzata dagli astronauti “room with a view” (camera con vista), è una stazione di controllo robotizzata con sei finistrini laterali ed uno centrale che consentirà la visione diretta della terra, degli oggetti celesti e dei veicoli in visita. Inutile negare il grande effetto psicologico per gli astronauti, la cui visuale, finora, era confinata al claustrofobico interno della Stazione Spaziale.
L’aggiunta di questi ultimi due nuovi elementi segna – almeno per ora - il completamento della parte “non russa” della Stazione Spaziale, con più di un terzo della porzione pressurizzata progettata e costruita dalla Thales Alenia Space a Torino.
Questa missione spaziale è giunta a pochi giorni di distanza dalla proposta del Presidente Obama di cancellare il programma Constellation. Di conseguenza, per la prima volta nella storia, dal 2011, gli astronauti USA non avranno più accesso autonomo allo spazio. Fortemente ridimensionati e posticipati risultano anche i progetti USA di “ritorno alla Luna” e le missioni umane su Marte.
A rendere ancora più fosca l’atmosfera, nei circoli della ricerca spaziale, è la consapevolezza che restano solo più quattro missioni dello Shuttle Orbiter (ultima a settembre 2010), prima che le gloriose navette vadano definitivamente in pensione in vari musei degli States.
Eppure gli interventi dei dirigenti Altec ed ASI (Agenzia Spaziale Italiana), durante la cerimonia del “non-lancio”, sono stati improntati ad un prudente ottimismo, almeno per i destini dello stabilimento TAS di Torino che, finora, è stato fortemente focalizzato sulla realizzazione di moduli per la Stazione Spaziale. Innanzitutto si punta molto ad un prolungamento della vita operativa della Stazione, oltre l’attuale limite del 2015. In secondo luogo, l’azienda si ritiene competitiva per commesse non governative, come quella appena vinta con la Orbital Sciences Corporation per la realizzazione della nuova navicella “a perdere” Cygnus, destinata a rifornire automaticamente la ISS nei prossimi anni.
L’altro problema rilevante, nel dopo Shuttle, è la minore capacità di riportare a terra materiale e personale della Stazione Spaziale, dopo l’attività in orbita. In questo campo la Thales Alenia Space sta svilippando due progetti per nuovi veicoli di rientro, la capsula Expert e l’IXV (Intermediate eXperimental Vehicle), un programma promosso dall’ESA.
“Questo nuovo lancio è un grande traguardo per la nostra società e per tutta l’industria spaziale europea - ha affermato Luigi Pasquali, Presidente ed Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia – che mette in luce, ancora una volta, l’elevato livello di competenza ed il ruolo internazionale che abbiamo assunto nel programma della Stazione Spaziale Internazionale. Questo successo è la meritata conseguenza di tutto il lavoro e delle energie messe in campo per la realizzazione di una parte significativa degli elementi pressurizzati, ovvero abitati, della casa orbitante. Un impegno tecnologico di alto valore che ci consente di continuare ad essere uno dei principali attori industriali internazionali nello sviluppo delle infrastrutture orbitanti, con e senza equipaggio”.
“Per decenni Thales Alenia Space – ha aggiunto Reynald Seznec, Presidente ed Amministratore Delegato di Thales Alenia Space - è stata conosciuta come fornitore di satelliti di telecomunicazioni, osservazione della Terra e di sonde spaziali senza equipaggio. Oltre al nostro ruolo nel campo delle applicazioni spaziali al servizio della sicurezza dei cittadini, penso che sia ormai tempo di essere riconosciuti come fornitori principali di moduli spaziali abitati per voli umani. Le nostre capacità finora ampiamente dimostrate, ci hanno consentito di divenire partner principale della NASA nel programma COTs (Commercial Orbital Transportation Service) - attraverso il nostro contributo alla navicella Cygnus - e di giocare un ruolo chiave nel supporto alla ISS fino al 2015 e, speriamo, anche oltre questa data.”
Il Nodo 3 “Tranquility”, consente di incrementare l’equipaggio permanente a bordo della stazione spaziale da tre a sei astronauti, grazie ai sistemi che permettono di aumentare la capacita’ di riciclo dell’acqua, di generazione dell’ossigeno, del controllo dell’ambiente in genere ed allo stesso tempo di fornire ulteriori porte di attracco per i futuri veicoli spaziali. I Nodi sono elementi fondamentali nell’architettura della Stazione Spaziale Internazionale, costituendo l’interconnessione e la gestione dei vari moduli pressurizzati. Due su tre sono stati realizzati e progettati da Thales Alenia Space: il Nodo 3 “Tranquility”, per conto della Agenzia Spaziale Europea, ed il Nodo 2 “Harmony”, sulla ISS dall’ottobre 2007, per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Nella foto: Sospeso sotto la Stazione Spaziale Internazionale, l’astronauta Nicholas Patrick controlla la Cupola appena spostata sul portello del nodo Tranquility rivolto verso la Terra, durante la missione STS-130. (NASA)

(Aeromedia, febbraio 2010)