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La storia dello Ju 52/3m D-CDLH

Il Junkers 52/3m conservato in condizioni volanti dalla Lufthansa è l'esemplare 5489, cioè il 1489º esemplare di serie, costruito nel 1936 e consegnato alla Lufthansa con marche D-AQUI.
Nel giugno dello stesso anno venne rivenduto alla società aerea norvegese DNL che lo utilizzò fino all'inizio del secondo conflitto mondiale. Nel 1940, con la conquista tedesca della Norvegia, il velivolo venne requisito e riconsegnato alla Lufthansa che lo rimise in linea con la precedente identità D-AQUI.
Questo aeroplano fu veramente indomabile perchè sopravvisse a sei anni di durissimo conflitto per essere infine catturato dagli Alleati nel 1945. Possiamo quasi immaginarci D-AQUI, malridotto ma ancora sui suoi carrelli, malinconicamente in attesa del suo destino in mezzo a lunghe file di relitti di altri aeroplani.
Eppure, due anni dopo, i norvegesi vennero a riprenderselo: utilizzando pezzi recuperati da Ju 52 ridotti ancora peggio, lo rimisero in ordine di volo e se lo riportarono caparbiamente a casa.
Per sei anni il Ju 52, reimmatricolato LN-KAP e battezzato "Askeladden", riprese il suo prezioso lavoro avanti e indietro sopra ai fiordi, finchè nel 1956 l'indistruttibile aeroplano, dopo vent'anni di intensa e turbolenta attività, venne... messo in vendita!
Quello che sorprende di più, essendo ormai agli albori dell'era dei jet, è che l'aeroplano trovò immediatamente un acquirente in una compagnia dell'Ecuador che, dopo averlo registrato come HC-ABS e soprannominato "Amazonas", lo utilizzò proficuamente per sette anni dalla sua base di Quito, in uno dei più impegnativi ambienti che si possano immaginare per un vecchio aereo da trasporto.
Finalmente, e siamo nel 1963, lo Junkers venne messo a terra e restò abbandonato per lunghi anni, forse perchè ormai non valeva neanche la pena demolirlo per recuperare soltanto qualche tubo e poche lamiere ondulate. Eppure proprio il tempo giocò a favore del venerabile trimotore: nel mondo cominciava a diffondersi pian piano la "mania" per i vecchi aerei... e di velivoli importanti come lo Ju 52 ne erano rimasti ormai pochini.
Lester Weaver, un facoltoso appassionato di aviazione americano, acquistò il trimotore nel 1970 e, a seguito di difficoltà facilmente immaginabili, riuscì a rimetterlo in volo ed a trasferirlo in USA dove prese le nuove marche N130LW. Nel 1975 il proprietario divenne lo scrittore aeronautico Martin Caidin che utilizzò l'ormai venerabile velivolo per partecipare a raduni e manifestazioni aeree (nuove marche... appropriate: N52JU).
Durante la permanenza negli Stati Uniti, immaginiamo a malincuore, i mitici motori BMW 132 da 600 HP vengono sostituiti con dei più prosaici ma affidabili Pratt & Whitney PW-1340-S-H1G.
Nel 1984, con una operazione promozionale insieme abile ed encomiabile, la Lufthansa ritorna in possesso del suo vecchio che viene trasportato alla base tecnica di Amburgo ed amorevolmente restaurato per proseguire in assoluta sicurezza la sua carriera volante.
Dal 1986 lo Junkers Ju 52/3m, immatricolato D-CDLH (ma con le marche originali D-AQUI molto più visibili sulle ali e sulla fusoliera) è stato ospite fisso dei maggiori saloni aeronautici e continua a svolgere una intensa attività di voli panoramici "per nostalgici", che ha sinora totalizzato 79.000 passeggeri... in continuo aumento e per molti anni a venire.

Nella foto: Junkers Ju 52/3m D-CDLH "Berlin-Tempelhof" della Deutsche Lufthansa Berlin-Stiftung.

(Aeromedia, aprile 1998)